In un viaggio nella zona di Reggio Emilia non si può mancare una visita alla Casalgrande Old House, risultato di un interessante intervento di ristrutturazione sostenibile dell'esistente realizzato dall’architetto giapponese Kengo Kuma con la sensibilità che contraddistingue il suo approccio ai temi della tradizione. L'edificio preesistente, una tipica casa colonica della campagna reggiana, sopravvissuta alle profonde trasformazioni industriali del territorio, è stato completamente restaurato e recuperato a funzioni di archivio storico e di documentazione di Casalgrande Padana, visitabile esattamente come un museo.
Strutturata per accogliere anche mostre, incontri ed eventi culturali, la costruzione e il giardino che la circonda dialogano in armonia con il vicino Casalgrande Ceramic Cloud, spettacolare landmark progettato dallo stesso Kuma.
Esternamente, la vecchia costruzione, attentamente ricondotta alla sua immagine originaria, non lascia trasparire nulla e consegna alle possenti murature in laterizio la custodia del piccolo gioiello che Kuma ha creato al suo interno. Qui, lo stato di degrado ha richiesto un intervento radicale, impostato con rara sensibilità, senza rinunciare ad affermare la contemporaneità e al tempo stesso senza scadere in facili manierismi.
Antico e moderno sono chiamati a definire uno spazio a-temporale, carico di significati, anticlassico e rituale al tempo stesso. L'attenzione riservata da Kuma ai materiali e al loro impiego sostenibile, trova riscontro in questo progetto nell'ecologia del gesto, nel senso della misura, nella sintesi, nella capacità di declinare la semplicità in spazi carichi di spiritualità, dove un ruolo di primo piano è giocato dal grès porcellanato.
Un edificio sorprendente, all'interno del quale l'esperienza dello stare si trasforma in quella dell'essere. Un luogo, come lo stesso Kuma ha affermato, dove Ceramics plays itself: la ceramica si celebra. Ma non solo la ceramica: l’intero progetto è il trionfo dei materiali naturali, dell'attenzione al risparmio energetico e del recupero delle spazialità antiche e dei colori di un tempo, che trovano nel territorio circostante la loro vera espressione e ragione d’essere.